Onorevoli Colleghi! - Con la presente proposta di legge si intende finalmente dare attuazione a una innovazione del nostro codice civile tale da renderlo, in virtù delle trasformazioni semantiche e di politica del diritto approntate, strumento regolativo più vicino alla realtà sociale e compendio satisfattivo di quelle esigenze di uguaglianza e di tutela dei diritti di libertà oggi nel nostro Paese particolarmente avvertite. La proposta di legge recepisce nel suo dettato quelle istanze sociali, in particolare provenienti dalle coppie di fatto di uguale o diverso sesso, che da tempo si sostanziano in richieste di regolamentazione degli aspetti personali e patrimoniali dei loro rapporti, in richieste di un riconoscimento formale e sostanziale del diritto a contrarre matrimonio e nell'esigenza che sul piano fattuale e giuridico venga stabilita tra i coniugi un'effettiva uguaglianza giuridica. È una proposta che fa proprie le sollecitazioni provenute in tutti questi anni dal tessuto sociale, e conseguentemente anche da istituzioni quali il Parlamento europeo e la Corte costituzionale, che hanno richiesto una naturale estensione del favor familiae a tutte le realtà in cui si estrinsecano affetto, personalità, relazioni sociali e, naturalmente, situazioni di convivenza. Con l'estensione del diritto di matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso si rende possibile l'affermazione del principio costituzionale di uguaglianza e si scongiurano i rischi di forme di discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale, discriminazioni che sono proibite alla stessa stregua di quelle legate al sesso, alla razza, alla lingua, alla religione, alle opinioni politiche, alle condizioni personali e sociali.

 

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